Mobile first: perché creare contenuti specifici per smartphone.
I motivi per cui avere un approccio mobile first nella produzione di contenuti web è essenziale per essere competitivi
Il 2020 ha indiscutibilmente posto nuove sfide sotto ogni punto di vista. In un anno che ha visto la pandemia come assoluta protagonista, il web ha costituito per la maggior parte del tempo l’unico canale di contatto per moltissime persone, sia per quanto riguarda le interazioni sociali che il lavoro e gli acquisti. Dai social network all’e-commerce, dallo scambiarsi un messaggio ad acquistare prodotti, il luogo prescelto da moltissimi utenti era virtuale. Altrettanti sono stati i servizi messi in campo da aziende che fino a prima non li avevano implementati, come ristoranti, bar e supermercati, fino alla pubblica amministrazione.
Tuttavia, una cosa è stata chiara: durante e dopo il lockdown, il comportamento del consumatore si è sempre più focalizzato sull’utilizzo dello smartphone. Sebbene fosse un trend crescente negli ultimi anni il telefono è divenuto la principale porta di accesso per il mondo virtuale, ne è prova l’aumento del 4.6% di internet tramite smartphone nel corso del 2020 (al mondo).
Posto il fatto che la grandissima maggioranza degli utenti fruiscono di contenuti web da smartphone, vediamo come comprendere e sfruttare i nuovi trend per l’ottimizzazione dei contenuti web:
- L’importanza dell’identità digitale
- Le best practices per contenuti mobile-first
- Il tempo di fruizione
- Il tempo di reazione
01.
Cosa significa mobile-first?
Con approccio mobile-first, si indica una modalità di progettare un Customer Journey che parta da un’ottica mobile e non desktop producendo contenuti web, come siti internet, foto, video e testi, che siano fruibili anzitutto da telefono o dispositivo mobile in generale.
Con l’avvento degli smartphone, gli utenti di tutto il mondo sono gradualmente passati dal monitor di un computer a quello di un dispositivo mobile: di conseguenza, come riportato nell’articolo di SeoZoom linkato di seguito, i siti web sono passati da un’unica visione desktop ad una mobile responsive, cioè automaticamente adattabile rispetto al dispositivo in uso all’utente.
In un contesto economico che “impone” una presenza online sempre aggiornata e in linea con le esigenze di mercato, l’identità digitale è fondamentale.
02.
L’importanza dell’identità digitale
Con 4.32 miliardi di fruitori di internet da smart device al mondo in costante crescita, il terreno di sfida per i brand si sposta sempre più inesorabilmente verso l’online. Possedere un’identità digitale è assolutamente essenziale oggigiorno se si desidera accrescere il proprio business e le proprie possibilità. Su internet, l’età e il genere di una persona, le attività svolte online, i suoi interessi e le condivisioni, vanno a contribuire alla sua profilazione.
Esistere online è ben diverso dall’essere presenti in maniera efficace e consistente. Per costruire una forte identità online bisogna avere:
una proposta di valore
un concept di comunicazione forte
consistenza nei contenuti
costanza nella condivisione
interagire con la community
Una strategia di comunicazione efficace deve iniziare da una proposta di valore, cioè una serie di caratteristiche distintive del prodotto o servizio che vadano a differenziarla dalla concorrenza. Questa dovrà essere chiara e ben definita, affinché sia comprensibile e ben comunicabile.
Successivamente, una volta identificato un concept di comunicazione interessante e deciso, si prosegue con la creazione di contenuti.
03.
Le best practices per dei contenuti mobile-first
Molte tra le più grandi aziende del mondo hanno improntato la loro produzione di contenuti verso un’ottica mobile-first.
I social network sono stati indubitabilmente pionieristici nello stimolare gli utenti di tutto il mondo verso una produzione di contenuti che fosse orientata alla fruizione tramite mobile. I testi sintetici, organizzati e ottimizzati per la lettura da smartphone, i brevi video in verticale di Snapchat prima e di Instagram Stories poi, seguiti poi da Instagram TV, con filmati maggiori di un minuto, per finire al trend del momento: i Reel. Introdotto da TikTok, il format è stato inglobato anche da Instagram nel 2020.
Questi trend si sono fatti sempre più dominanti, anche per ciò che riguarda l’ambito prettamente lavorativo: iniziando da LinkedIn, per seguire su Google MyBusiness, immagini e testi devono catturare l’attenzione dell’osservatore in un lasso di tempo ridottissimo.
Quali sono le indicazioni per produrre dei contenuti visivi ottimizzati per mobile?
Catturare l’attenzione dell’utente entro i primi 3 secondi del video, come consiglia Facebook
Usare prospettive particolari nelle foto
Mantenere la durata del video non oltre i 15 secondi in modo che gli utenti guardino il video fino alla fine
Predisporre i contenuti perché siano visibili senza audio
Distinguersi dalla concorrenza
Per quanto riguarda i testi, invece, è molto utilizzato il principio K.I.S.S., ovvero Keep It Short and Simple: scrivere conciso e semplice.


04.
Il tempo di fruizione
Il tempo trascorso su Internet da telefono aumenta costantemente (6.22 ore/giorno è la media italiana del 2020, più bassa di 30 minuti rispetto alla media mondiale secondo il report Digital 2021 Global Overview), quindi la domanda va verso contenuti web di un certo formato e le aziende provvedono a fornirli di conseguenza.
Sempre nel 2020, l’utilizzo di smartphone per la navigazione online è cresciuto arrivando ad uno share del 55.7% del traffico online su base mondiale. Per accedere a Internet più di un utente su due si connette tramite telefono. Coerentemente rispetto alla crescita degli utenti da cellulare, gli utenti che accedono a Internet da computer sono calati del 5.8% nello stesso periodo.
Sebbene da un lato il tempo medio di un utente su Internet tramite mobile aumenta, la soglia di attenzione tende a calare, poiché si tende a fare uno scrolling costante e a evitare la lettura in favore di uno scanning dei contenuti. Si definisce scanning l’attività dell’utente di scorrere velocemente l’articolo soffermandosi su determinati punti del testo, come ad esempio titoli, keyword in grassetto, elenchi puntati ecc. e ad ignorare gran parte del resto. Questo implica che i produttori di contenuti debbano ingegnarsi per catturare l’attenzione dell’osservatore e direzionarlo verso l’obiettivo che si prefiggono.
Inoltre, la quantità di volte in cui una persona accede a internet è molto aumentata, con il diffondersi degli smartphone. Aumentando il numero di sessioni online e diminuendone la durata, le decisioni di acquisto degli utenti avvengono in maniera completamente diversa rispetto al passato.
Le principali scelte di acquisto non vengono prese in determinati momenti della giornata, ma in una serie di micro momenti. Gli utenti intraprendono un cammino, fatto da consultazioni sui motori di ricerca, da ricerche sulle piattaforme di e-commerce, navigazione sui social e altro.
Alla fine, il processo di ricerca può portare a un acquisto.
La nuova sfida dei brand è di presidiare questi micro momenti durante il processo decisionale dell’utente, in modo da guadagnare attrattività e convertire l’utente in un cliente.
Questo trend spinge anzitutto le piattaforme ad adeguarsi: Facebook, Instagram e TikTok sono sempre stati i pionieri del mobile-first approach e ora è il turno di Google, oltre a MyBusiness.
L’azienda californiana intende indicizzare unicamente i siti web ottimizzati per la fruizione tramite dispositivo mobile, quindi responsive, con questo cambiamento, l’approccio diverrebbe da mobile friendly a mobile only.


05.
Il tempo di reazione
Inoltre, il comportamento di consumo dell’utente di Internet non sta cambiando solamente luogo, ma anche il tempo di reazione: è sempre più stringente rispondere alle esigenze degli utenti nel minor tempo possibile. L’interazione è come sempre al centro dell’opera dei social media, e quella è il perno attorno cui si sviluppano.
Per fornire un servizio di qualità, ogni brand, azienda, privato, dovrebbe rispondere repentinamente alle richieste postegli dai clienti, in quanto abituati alla filosofia del “tutto e subito”.
Potendo reperire qualsiasi informazione nell’arco di un tempo ristrettissimo, i consumatori si aspettano istintivamente risposte repentine da parte delle aziende cui si rivolgono. In questo senso, molti stanno implementando l’utilizzo di chatbot che possono fornire risposte istantanee ai dubbi più diffusi.
La fruizione di una piattaforma avviene pertanto in modo costante e veloce. Ne sono influenzati, oltre ai contenuti multimediali, anche quelli testuali. Molte testate giornalistiche, riportando il testo nei loro post, tendono ad indicare il tempo di lettura dell’articolo, che solitamente non supera i 2 minuti. Ecco perché non solo foto e video devono essere ottimizzati per la fruizione web, ma anche il testo, che sia di un post o che sia di un articolo.
06.
I trend emergenti
Durante il lockdown, inoltre, è emerso fortissimo un altro trend di video, ovvero i live streaming. La piattaforma Twitch, di proprietà di Amazon, ha accumulato nel corso del 2020 un totale di 13 miliardi di ore di visualizzazione, con una variazione di crescita del 59.1% in più rispetto all’anno precedente. Una nuova televisione nata per il gaming, che dà la possibilità di interagire in tempo reale con i creator.
In sintesi, il 2020 ha confermato ulteriormente ciò che era già un trend affermato negli anni precedenti. Ora più che mai, viste soprattutto le nuove richieste che il mercato solleva, è necessaria una produzione contenutistica accurata, efficace, data driven e che tenga conto del canale di marketing cui si riferisce. Contenuti non scarni ma sintetici e pregni di significato, che esprimono spontaneità e i valori di cui un’azienda si fa portatrice, per aumentare l’engagement, la permanenza su una pagina web, indicando l’acquisto di beni e/o servizi.

